Infatti...Da qualunque lato vogliamo guardarle, le cose stanno così: la Terra è una casa comune, con le sue ricchezze ma anche i suoi limiti. E prima impareremo a riconoscerli e a tenerne conto, meglio sarà.
Molti beni di cui viviamo, infatti, sono anch'essi risorse comuni; non fosse altro perché traslocano senza sosta da una parte all’altra del globo, spontaneamente o con il nostro contributo.
È indispensabile, perciò, imparare a guardare le cose da una prospettiva più ampia e assumersi nuove responsabilità verso il luogo in cui viviamo e in cui vivranno le generazioni future.
Stringere tutti una nuova alleanza – istituzioni, scuole, imprese e singoli cittadini – e mettere in gioco competenze, passioni e specialità per capire come sostenere le reti e gli equilibri che tengono in vita noi e gli altri viventi.
Che lo sappiamo oppure no, "viviamo tutti nell'Ubuntu".
Per questa ragione è indispensabile ripensare il nostro modo di misurare lo sviluppo e la qualità della vita. Immaginare e mettere in pratica nuovi modelli di convivenza, di produzione e di consumo.