Puntiamo sulla capacità delle persone di fare da miccia del cambiamento
Sono arciconvita che per ottenere risultati duraturi sia indispensabile prendere di mira le cause invece di concentrarsi sui soliti immancabili effetti.
È giunto il momento, dunque, di svelare il bello (e l'urgenza!) di guardare le cose da nuovi punti di vista: per scoprire, innanzitutto, che "tutto si tiene" e, in secondo luogo, che "facciamo sempre la differenza", anche quando non lo sappiamo.
Per spiegare "il perché" e il "per come" delle buone pratiche, per generare consapevolezza profonda e trasformazioni durevoli è molto più efficace mostrare reti, feedback, cerchi e connessioni, mettere in luce circoli virtuosi e gatti che si mordono la coda... delle esortazioni moralistiche, confessionali o politically correct, della minaccia della sanzione o delle promesse di premi.
Un esempio? Se imparo a riconoscere che ciò che faccio per scaldarmi a volte equivale a "bruciare casa", il resto verrà da sé. Sarà più facile capire che conviene tener conto dei nessi – imparare a vederli, a riconoscerli – e stare ben attenti a dove mettiamo i piedi.
Con imondidelmondo, dunque, si sperimenta come trasformare scarti e vecchie cose in moneta sonante, come usare acqua ed energia con sale in zucca, come negoziare e fare pace con i vicini e con il resto del mondo. E, ancora, si mostra che la Terra è troppo grande per guardarla da una prospettiva soltanto e che le lingue, le culture, le idee degli altri sono "finestre sul mondo".
Con imondidelmondo, insomma, cerco di mostrare che cosa perdiamo a furia di oltreapassare i limiti e cosa guadagniamo se li trasformiamo in opportunità.
Per coinvolgere i più giovani in un’avventura contagiosa, a caccia delle prove dell'ubuntu: cioè delle reti e degli equilibri che alimentano la sostenibilità e arricchiscono la nostra vita.