Bambini, imparate a fare le cose difficili:
parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco, liberare gli schiavi che si credono liberi.
GIANNI RODARI

Umuntu ngumuntu ngabantu - Io sono ciò che sono in virtù di ciò che tutti siamo.
PRINCIPIO SUDAFRICANO DELL'UBUNTU

La Terra su cui viviamo non ci è stata regalata dai nostri padri: ci è stata prestata dai nostri figli.
PASTORI NOMADI DEL KENIA
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Mille colori, una sola tribù!
L’esprimersi dell’uno è diverso. L’altro pure è unico.
Questo vive in un mondo, quello in un altro.
Kazim Ali Jawan, poeta indiano

Mille colori, una sola tribù! è dedicato alla cittadinanza terrestre e allo "spirito dell'ubuntu" attraverso la scoperta della “rete" del mondo e del suo patrimonio di diversità, in collaborazione con Survival, organizzazione internazionale a sostegno dei popoli tribali.

A chi è rivolto? Negli anni, hanno partecipato qualche migliaio di studenti delle scuole primarie di I e II grado (dalla IV elementare alla III media) e delle scuole superiori; biblioteche, centri polifunzionali e di educazione alla pace.

Come si svolge? Come un viaggio virtuale e interattivo (da 6 a 10 incontri di due ore l’uno) animato da giochi di ruolo e di problem solving, video, musica e attività creative, secondo l’età dei partecipanti.

Come è strutturato? Mille colori, una sola tribù prevede la proiezione interattiva di 150 splendide diapositive “cucite” tra loro come un "ipertesto interdisciplinare" dedicato alle ragioni e al ruolo della diversità biologica e culturale e alla salvaguardia degli equilibri umani e ambientali.

Il contesto è quello della vita di alcuni popoli della foresta, del deserto e dei ghiacci; della loro economia, organizzazione sociale e visione del mondo.

Via via, sullo sfondo delle immagini di vita quotidiana, grazie al racconto di case-history e di cosmogonie, Mille colori, una sola tribù! amplia lo sguardo sulle questioni cruciali della sostenibilità.

Come? Portando alla luce la dimensione globale e interdipendente dei problemi, raccontando la diversità in tempi di globalizzazione, mostrando l’origine e il valore degli altri punti di vista, il significato di “impronta ecologica”, il rapporto fra paesaggio e identità, le radici di stereotipi e pregiudizi e molto altro.

L’obiettivo, infatti, non è solo quello di mostrare l’universo variopinto e affascinante degli indigeni, la bellezza dei loro volti, la profondità delle loro culture e i problemi derivanti dalla violazione dei loro diritti fondamentali, ma anche, e soprattutto, quello di investigare sulla struttura “a rete” della vita sulla Terra, sulle responsabilità, sui vincoli e sulle opportunità che ne derivano nel nostro rapporto con gli altri e con le emergenze del villaggio globale.

Secondo la sua durata, Mille colori, una sola tribù può essere intervallato da attività intedisciplinari dedicate all'impatto umano e ambientale delle scelte economiche, alla custodia del territorio, al consumo critico, alla partecipazione... Infine, può fare da preludio a workshop espressivi sugli stessi temi con operatori dell'arte e del teatro, collaboratori de imondidelmondo.

Alcune scuole, infine, hanno selezionato Mille colori come percorso altermativo all'insegnamento della religione. Dopo le redenti disposizioni del MIUR, le scuole scegono il laboratorio Mille colori, una sola tribu per fare educazione civica e ambientale, anche in relazione all'Agenda 2030.

Al link che segue "Lettere e feed back ricevuti", si veda, per esempio, lo sviluppo che Mille colori ha suggerito ad alcune alcune classi.

Per ricevere la LETTERA a DOCENTI, BIBLIOTECARI e DIRIGENTI SCOLASTICI e il PROGRAMMA dettagliato con i COSTI del laboratorio, scrivere a daniela.rocco@imondidelmondo.it.

Lettere e feed back ricevuti dagli insegnanti Leggi

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